Introduzione

Le tecniche ad ultrasuoni che sfruttano l’effetto piezoelettrico sono state già impiegate sin dal 1917 (cfr. Paul Langevin).

 

L’idea di un trattamento dell’acqua e dei serbatoi idrici attraverso l’impiego di una tecnica molto precisa di ultrasuoni a bassa intensità è stata brevettata per la prima volta nel 1998 da Thomas Hilaire (BE).

Nel 2000 il medesimo ha brevettato la rimozione di una particolare contaminazione da biofilm nei condotti degli impianti di spillatura della birra.

Da tali idee e sviluppi sono scaturite molte altre soluzioni per i problemi legati al biofilm…

Grazie a continue ricerche e la sinergia con molti clienti sono state ulteriormente ottimizzate e sviluppate diverse apparecchiature.

Con alle spalle la vendita di oltre 23.000 dispositivi in tutto il mondo, i prodotti di Thomas-Electronics posseggono le referenze meglio qualificate nel settore degli ultrasuoni (a bassa intensità).

Oltre alla soluzione dei problemi correlati al biofilm, siamo specializzati anche nell’allontanamento di animali indesiderati quali ratti, topi, conigli, pipistrelli, alcune specie di uccelli, ecc.

Le tecniche menzionate hanno già dimostrato in svariate occasioni la propria validità nei magazzini alimentari, nelle cucine e panifici industriali, negli aeroporti, e così via.

Ci teniamo inoltre a precisare che i nostri dispositivi sono stati già imitati numerose volte, tuttavia fino ad oggi senza mai essere stati pareggiati.

Maritech GCV tutela gli interessi commerciali di Thomas-Electronics e partecipa alle attività di ricerca e sviluppo.

Siamo specializzati nella ricerca dei metodi più efficienti e maggiormente rispettosi dell’ambiente per la rimozione di diverse forme di contaminazione:

  • su superfici bagnate nei sistemi di tubazione, scambiatori di calore, cisterne e serbatoi anche di grandi dimensioni;
  • su superfici subacquee di strutture marittime;
  • su superfici periodicamente soggette a essere bagnate e asciutte;
  • nell’atmosfera di edifici commerciali e industriali (per es. nelle applicazioni HVAC).

Abbiamo particolarmente a cuore:

  • il ricorso a metodi rispettosi dell’ambiente;
  • evitare l’arresto degli impianti (ottimizzazione del tempo medio fra i guasti, in inglese MTBF);
  • laddove possibile, un’azione curativa e preventiva;
  • la rinuncia al ricorso a sostanze chimiche come biocidi, decalcificanti e inibitori.

Solitamente la contaminazione implica l’incrostazione e la crescita di microrganismi dinamici che fanno presa e proliferano nel cosiddetto “biofilm”.

Tutti i liquidi contengono microrganismi (planctonici) liberamente galleggianti e posseggono la proprietà di aderire alle superfici di contatto.

Ciò che ne consegue è la formazione di uno strato vischioso ricco di nutrienti, il biofilm, che a sua volta favorisce l’insorgere di un’ulteriore contaminazione.

Inoltre, l’acidità e la temperatura ottimali e la stagnazione dell’acqua contribuiscono a una più intensa proliferazione.

Temperature tra i 20 e i 45°C sono ad esempio ideali per la proliferazione della Legionella, che esplode con una crescita esponenziale a temperature comprese tra i 32 e i 35°C.

In tal modo si accumula ogni sorta di incrostazione con tutti gli effetti negativi del caso.

Si tratta, ad esempio, della crescita della carica batterica totale, dell’intasamento dei filtri o degli iniettori, della diminuzione della trasmissione di calore negli scambiatori di calore, ecc…

Fino a tempi recenti tale contaminazione biologica o incrostazione minerale veniva rimossa unicamente a mano o mediante sostanze chimiche ad alto impatto sull’ambiente (o addirittura corrosive per i materiali).

In sostanza, noi eliminiamo il terreno di coltura per molti microrganismi e arrestiamo così la scissione binaria (colonizzazione) dei batteri tramite l’introduzione di vibrazioni e stress di tipo meccanico.

Al giorno d’oggi la tecnica ad ultrasuoni offre in molti casi una soluzione ecologica e interessante sul piano commerciale.

 

Alcuni esempi:

  • pulizia microscopica: il segnale acustico penetra fino a raggiungere le più piccole fessure, i pori e i cosiddetti “dead-ends” o “dead-legs” (vicoli ciechi o bracci morti) nel sistema di tubazioni, dove può accumularsi materiale organico e inorganico. La funzionalità del segnale è inoltre indifferente alla strategia di sopravvivenza di determinati batteri (la cosiddetta formazione dell’abitudine o assuefazione e ‘adattamento sensoriale’);
  • la tecnica lavora negli impianti in azione (CIP, clean-in-place o pulito-in-posto), eliminando lo smontaggio e l’arresto.  Ciò si traduce nel risparmio di componenti di ricambio e manodopera;
  • un consumo di energia molto basso di all’incirca 10W per ogni trasduttore in funzione;
  • l’impiego di sostanze chimiche può essere ridotto e talvolta completamente eliminato;
  • su richiesta possiamo realizzare sistemi su misura per le applicazioni più svariate;
  • la tecnica agisce in molti casi in modo sia curativo che preventivo;
  • viene utilizzata esclusivamente energia acustica (principio meccanico) e dunque nessuna radiazione elettrica o magnetica;
  • grazie al gran numero di sistemi già installati abbiamo la più vasta esperienza nel campo degli ultrasuoni a bassa intensità.

“Gli esseri umani, gli animali e il loro ambiente naturale invocano un cambiamento di mentalità circa l’utilizzo delle sostanze chimiche ad alto impatto ambientale. “

Un esempio di contaminazione diffusa è la formazione di biofilm nell’acqua stagnante nelle docce (di emergenza) e sistemi di irrigazione.

Persino l’acqua desalinizzata, demineralizzata e UPW (Ultra Pure Water – acqua ultra-pura) sono esposte allo sviluppo di biofilm per la presenza di organismi oligotrofici (organismi che vivono in un ambiente caratterizzato da estrema povertà di sostanze nutritive).

Su questo sito ci concentriamo sulle applicazioni in cui i microrganismi responsabili della formazione di tale biofilm non sono graditi per ragioni di natura economica, funzionale, estetica o di salute.

La tecnologia può offrire soluzioni rispettose dell’ambiente per i settori più diversi.

Si va dalle piscine private fino a ogni sorta di applicazioni industriali, come ad esempio:

  • eliminare gli odori sgradevoli causati dalla proliferazione batterica;
  • abbassare la carica batterica totale (minore rischio di diffusione di possibili agenti patogeni per l’uomo, gli animali o le piante);
  • evitare l’otturazione di iniettori, filtri o condutture causata dalla formazione di mucillagine (per es. a causa del batterio del diesel);
  • arrestare la crescita delle alghe negli stagni e nelle piscine (inclusi i cianobatteri, con le relative secrezioni tossiche);
  • mantenere a un livello ottimale la trasmissione di calore negli scambiatori di calore;
  • utilizzare la tecnica in modo complementare negli impianti di depurazione dell’acqua, UV e reattori RO (osmosi inversa);
  • coadiuvare il controllo della legionella nelle torri di raffreddamento, impianti di estinzione degli incendi o sistemi sanitari;
  • eliminare e prevenire l’incrostazione di ogni genere di sali (come tartaro e incrostazioni da birra) negli impianti industriali;
  • prevenire ogni genere di incrostazioni biologiche in sistemi di trasporto dell’acqua marina e strutture marittime

Impiegando tecniche di risonanza mirate possiamo:

  • mantenere l’intensità molto bassa;
  • dissolvere tramite vibrazioni particelle microscopiche ben determinate;
  • rompere tramite vibrazioni il vacuolo indispensabile alla sopravvivenza delle alghe, causandone la morte.

Il risultato consiste in superfici più pulite e un ambiente maggiormente sterile grazie alla ridotta carica batterica (CFU o UFC, unità formanti colonia).

Laddove gli ultrasuoni non possono essere impiegati (ad esempio nel caso di superfici asciutte o semi-asciutte), possiamo rimediare al biofilm utilizzando microrganismi effettivi (EM), talvolta denominati probiotici.  Si tratta di un settore altamente specializzato e pertanto lavoriamo in sinergia con imprese e ricercatori di spicco.

Offriamo sia prodotti standard che sistemi realizzati su misura per tipologie molto particolari di contaminazione.

 

Siamo lieti di poter cercare una soluzione ecologica al vostro problema specifico.

Contattateci tramite il info@maritech.org

 

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